LOGOPEDIA
L’AFASIA: '…Ca nan’g vul!'
Seconda puntata della rubrica riguardante la logopedia curata dalla dottoressa Cristina Milella.
Sono circa 150.000 le persone che in Italia soffrono di afasia, con 20.000 nuovi casi ogni anno (A.IT.A.)
L'afasia è un disturbo acquisito del linguaggio dovuto alla lesione di aree cerebrali generalmente localizzate nell'emisfero sinistro.
Può essere la conseguenza di un accidente cerebrovascolare, di un tumore o di un trauma cranico.
L'afasia provoca disturbi più o meno gravi, a seconda della grandezza della lesione, nella produzione e/o nella comprensione del linguaggio. Vi sono quindi persone afasiche che non sono più in grado di leggere o di scrivere, di parlare o di capire, ma la vicinanza tra loro delle aree deputate a queste funzioni e i loro stretti rapporti funzionali fanno sì che, nella maggior parte dei casi, l'afasia si manifesti come un disturbo di tutte le funzioni linguistiche, con diversi gradi di compromissione.
L'afasia ha inoltre un impatto devastante su tutta la vita di relazione del soggetto, sui suoi rapporti con i familiari, gli amici, i colleghi di lavoro.
“Ca nan'g vul!” Questa era l'unica frase che F., meccanico fasanese di 57 anni, riusciva a dire a causa di un ictus cerebrale. Quattro parole che riuscivano a racchiudere tanta rabbia ma anche tanta voglia di poter tornare a esprimersi come prima.
Con un tempestivo e costante trattamento logopedico, tutt'ora in corso, le sue capacità comunicativo-linguistiche sono in netto miglioramento. Ripensando a quella frase F. ora sorride.
In seguito a ictus cerebrale o trauma cranico, quasi sempre, ai deficit linguistici si associano altre difficoltà. In quei casi è necessario un approccio multidisciplinare che prevede, oltre alla figura del logopedista, anche l'intervento del fisioterapista, dell'infermiere, del terapista occupazionale, ecc.
Tutto questo può essere svolto privatamente o rivolgendosi alla propria ASL che fornisce un'assistenza domiciliare.
di Cristina Milella
20/01/2013 alle 17:03:02
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